INPS ha annunciato importanti novità che diventeranno operative a livello nazionale, ecco perché è importante essere aggiornati. Il 2025 si prospetta come un anno di cambiamenti significativi nel campo dell’invalidità e della disabilità, come confermato dalla ministra Locatelli. Tra le novità più rilevanti, troviamo l’introduzione di un nuovo assegno e l’aggiornamento delle tabelle delle malattie con novità per i caregiver.
VI INFORMIAMO SU
Regole visite di accertamento 2025
Prima di tutto, cambiano le regole per le visite di accertamento. Secondo il messaggio n. 188 dell’INPS, per chi soffre di malattie oncologiche, le visite di revisione saranno eseguite basandosi sui documenti, senza necessità di presenza fisica, a meno che il paziente non richieda una visita in persona. Per chi ha una malattia invalidante non oncologica, le regole rimangono le stesse, privilegiando la valutazione documentale, soprattutto per le malattie croniche degenerative.
Una delle novità più significative è l’introduzione della visita unica. Quando vengono presentate più domande contemporaneamente, come per l’accertamento dell’invalidità civile e previdenziale, l’INPS effettuerà un unico accertamento sanitario. Questa procedura si applica anche alle revisioni.
Assegno assistenza universale
Già disponibile sul portale dell’INPS, il nuovo assegno di assistenza universale per anziani si aggiunge all’assegno di accompagnamento. Questo assegno è riservato agli invalidi over 80 con un ISEE inferiore a 6.000 euro e disabilità gravissima.
La mototerapia, promossa dalla ministra Locatelli, viene ora riconosciuta tra le terapie complementari. Quest’anno sono stati aumentati i fondi regionali per il sostegno dei caregiver familiari. Si attende l’arrivo in Consiglio dei Ministri di una proposta di legge per il riconoscimento nazionale del ruolo del caregiver.
L’INPS prevede anche l’aggiornamento delle tabelle delle malattie, includendo nuove patologie per il riconoscimento dell’invalidità, come promesso a fine dello scorso anno. Questo aggiornamento riguarda sia le malattie rare che la fibromialgia, per la quale un decreto attende ancora di essere approvato